Wednesday, October 8, 2008

Con la birra sotto il burqa / With beer under the burqa

My dear English speakers, I have here an article from an Italian newspaper. It's about two novels: Chicago by 'Ala Al-Aswani, of which I posted a crazy Anglo-Italian review, and Blue-eyed Devil by Michael Muhammad Knight, a "road odyssey through Islamic America", as the subtitle says. If you're interested in the Nation of Islam or in "Islamapunk" just google his name.


“Con la birra sotto il burqa” di Farian Sabahi
Islam Laico. Musulmani d’America tra mali di Egitto e comunità punk

Chicago
di ‘Ala Al-Aswani e Il Diavolo dagli Occhi Blu di Michael Muhammad Knight sono due romanzi ambientati negli Stati Uniti e scritti da musulmani. Per il resto sono completamente diversi.
Dopo lo scalpore suscitato dal best-seller Palazzo Yacoubian (Feltrinelli) il cinquantunenne dentista del Cairo ‘Ala Al-Aswani rispolvera i ricordi di gioventù a Chicago, la città dove si è specializzato. Pubblicato a puntate su un giornale di opposizione, il suo romanzo è una grande narrazione corale nello stile del Nobel Naguib Mahfouz e ha un chiaro intento politico e ben riesce a raffigurare i mali che affliggono l’Egitto, impedendogli di diventare un paese democratico.
Molti gli ingredienti, mescolati con sapienza: la violenza dei servizi segreti che perseguitano gli espatriati, il sesso fuori dal matrimonio, la droga e l’alcol che, seppur vietato dall’Islam, è consumato in gran quantità nel tentativo di imitare gli americani e annegare la malinconia. Ma anche il razzismo degli americani verso i neri e gli arabi. E pure quello degli ebrei nei confronti degli egiziani. Sullo sfondo si staglia il conflitto arabo-israeliano di cui discutono i protagonisti, ovvero studenti e docenti egiziani, musulmani e copti, arrivati in America per realizzare i loro sogni e le loro ambizioni. E travolti dalla nostalgia per la patria mai dimenticata. Nella trama sono tessute anche le fragili esistenze delle seconde generazioni di cui Sarah, figlia di un egiziano e un’americana, simboleggia il fallimento.
Il romanzo di Michael Muhammad Knight è il racconto di un americano trentenne che a quindici anni legge l’autobiografia di Malcolm X e si converte all’Islam in una moschea di New York. Due anni dopo la mamma irlandese gli paga il viaggio e gli studi in una madrasa in Pakistan, dopodiché decide di tornare negli Stati Uniti. Si iscrive al college e, anziché vivere nel dormitorio con altri studenti, affitta un appartamento con altri musulmani… punk.
Reduce da quell’esperienza fatta di droga, birra e sesso sotto il burqa, Michael Muhammad Knight aveva già scritto Islampunk, un romanzo irriverente e blasfemo venduto dapprima in formato ciclostile, tradotto la scorsa estate sempre da Newton Compton. Il passo successivo è stato l’abbandono dell’Islam wahabita per lo sciismo e due mesi in giro per gli States con gli autobus di linea. Una sorta di pellegrinaggio nelle città dell’Islam americano, in cui l’autore presenta il suo libro.
Il risultato è ora un racconto originale in cui i brani dei rapper sono citati almento tanto quanto i mullah e le ragazze hijabi (velate) con cui il protagonista ha rapporti ravvicinati ma non completi. E dove fa capolino un Islam progressista, quello in cui le donne pregano di fianco agli uomini (e non dietro) e guidano la preghiera. Un Islam non maschilista. Un Islam sciita in cui l’Imam Hossein e il suo martirio a Kerbela hanno, per l’autore, una curiosa somiglianza con Gesù Cristo.
La Stampa, 23/08/08

Riporto questo articolo di Farian Sabahi, giornalista e storica italo-iraniana. Si parla di due romanzi: Chicago di Al-Aswani, appunto, e Diavolo dagli Occhi Blu di Michael Muhammad Knight. Premetto che nei quotidiani italiani si trovano raramente recensioni ben scritte di romanzi interessanti in uscita. Nonostante La Stampa dedichi ogni sabato un inserto piuttosto corposo ai miei amati libri, le recensioni sono spesso alquanto striminzite. I giornalisti, ossessionati da un limite di parole prestabilito, tagliano e cuciono come possono. La seconda parte di questo articolo, a mio avviso, è stata penalizzata da questi limiti. Diavolo dagli Occhi Blu è un romanzo largamente autobiografico scritto in inglese da un autore americano convertito all’Islam. Si tratta di un viaggio nell’America islamica, quella di Malcolm X e Elijah Muhammad per capirci. Niente a che vedere con Chicago, scritto in arabo da un egiziano e concernente in sostanza l’Egitto. La giornalista pecca anche d’ingenuità: il lettore medio non ha la minima idea di che cosa sia l’Islam wahabita o il martirio a Kerbela (segui i link se, come me, sei curioso e/o ti senti ignorante come una capra in materia).

6 comments:

  1. grazie per il tuo lavoro certosino Stef!
    Farian Sabahi mi piace molto, avevo letto un suo libro ("Islam in Europa" o qualcosa del genere) un paio d'anni fa e l'ho trovato molto curato e ben fatto.
    ahahah!!! "Islampunk" l'ho letto a gennaio perche' l'avevo casualmente trovato in una libreria a fiumicino prima di riprendere il volo per abu dhabi... mi aveva colpito il titolo (che secondo me e' un'ottima traduzione dell'originale americano "Taqwacore" e poi fa riferimento ad una canzone dei CCCP). il libro non e' male: divertente e molto accattivante (pensa che io l'ho finito durante le sei ore di volo, non riuscivo a staccarmi) ed i personaggi sembrano usciti da un fumetto di pazienza (non so perche', ma me li immagino cosi'). peccato per la traduzione italiana: mooooolto approssimativa. e poi spesso hanno lasciato i passaggi coranici in traslitterazione (spesso molto precaria, perche' se e' vero che l'autore dovrebbe parlare urdu avendo vissuto in pakistan, non sono sicura che parli anche arabo... non so, a me alcune traslitterazioni sono sembrate provenire dall'urdu invece che dall'arabo) senza neanche una nota di spiegazione. e poi non potro' mai dimenticarmi quell' "anelli di peperoni" quando invece si parlava di "pepperoni" (una specie di salame piccante che usano in america per fare la "pizza alla diavola"... mi sto facendo una cultura di fake pizza quaggiu' eh!).
    nel complesso carino ed interessante pero'.
    e non sapevo fosse stato pubblicato anche il secondo romanzo (spero vivamente che sia tradotto da qualcun'altro)...
    un abbraccio

    clauds

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  2. visto a chi e' andato il Nobel...
    mi sa che abbiamo perso la scommessa!
    ma almeno posso dire di aver letto un libro del nuovo Premio Nobel per la Letteratura!
    ;-)

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  3. Anche qui in UK c'è la pizza fasulla, ma quella ai pepperoni (maledette due P, perché bisogna storpiare così l'italiano?) non è la preferita. Qui va molto l'hawaiiana: pollo e ananas. In Scozia invece fanno la deep-fried pizza... prova solo a immaginare che bomba!
    Comunque errori di traduzione dall'inglese se ne fanno tanti, figuriamoci traducendo dall'arabo. Io mi accorgo sempre nei film che ci sono delle discordanze (nei libri già di meno). Al corso di traduzione del quarto anno stavamo traducendo un pezzo di Fitzgerald ("Tender is the Night" mi pare ma non ci metterei il dito sul fuoco) e abbiamo ovviamente letto una traduzione della mitica Fernanda Pivano. Beh, il prof ha detto che l'avrebbe bocciata all'esame (che eresia, mi viene la pelle d'oca solo a pensarci). Non che la sua traduzione fosse pessima ovviamente, ma c'erano due erroracci imperdonabili!

    Abbiamo proprio perso la scommessa! Mi sa che gli svedesi hanno proprio voluto sorprendere tutti. Qui gli inglesi saranno tutti perplessi, in questo paese si sono tradotti gran pochi tra i suoi libri. E quindi naturalmente sarà altamente improbabile trovare uno dei suoi libri in bliblioteca, a meno che non rompa le scatole al dipartimento di francese. E al momento non posso dire di aver mai letto un suo libro, sigh. Mi sento così ignorante... Il fatto è che la letteratura contemporanea francese mi delude spesso e volentieri. A quel punto, quando voglio un bel libro d'oltralpe, vado sui classici.
    Però non l'avrei mai detto: un altro europeo, un altro che scrive in una delle lingue storiche della letteratura, che viene da una tradizione consolidata di letteratura secolare. Non è che si stia dando troppa importanza all'Europa rispetto agli altri continenti in questo premio? D'altronde tutti i giudici sono svedesi, potrebbero sceglierne uno per ogni continente o area del mondo.

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  4. deep fried pizza... mamma mia!
    solo a sentire il nome... non ti dico che mi succede...
    a me anche la traduzione dall'inglese di: "Islampunk" e' sembrata piuttosto povera. poi, dico io, si deve tradurre un libro che parla una tematica particolare come l'Islam, almeno affidatelo ad un traduttore che abbia qualche nozione di cultura mediorientale...
    ma a quanto pare e' chiedere troppo...
    ho l'impressione che in italia le piccole case editrici non investano molto sui traduttori, sbagliando.
    bocciare Fernanda Pivano all'esame di traduzione??? ahahah, secondo me voleva solo fare il figo!
    se riesci a trovarlo (non dovrebbe esser difficile), prova a leggere "L'Africain" di le Clezio...
    comunque non so, io qualche libro francese "contemporaneo" l'ho letto. ed alcuni non sono male...
    se non lo conosci ti consiglio caldamente l'opera omnia di Jean-Claude Izzo: romanzi noir ambientati a Marsiglia... bellissimi!!!
    anch'io non mi aspettavo un Nobel europeo, pero' forse hai ragione... sarebbe il caso di riformare la giuria con dei giurati provenienti da diverse aree geografiche.
    un abbraccio al pepperoni

    clauds

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  5. Grazie, Stefani! I am learning Italian slowly, but I love reading your blog posts... it does help. Knowing some Spanish helps, too, but I'd like to be more fluent in Italian (or "Eye-talian," according to old Norwegian farmers and their progeny) by the time I visit.

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  6. KRISTIN: Good that you don't hate my posts in Italian! This blog was meant to be in English, but then I decided to post in Italian, also. And I am guilty about that, because I am aware that some people might not understand what the hell I'm writing about. I am trying to keep the reviews in English, those in Italian are about books that haven't been translated into English (only I messed up with 'Chicago'). I'm sure that knowing some Spanish helps a lot, the two languages are quite similar.

    If you're interested in one of my posts in Italian and you don't fully understand don't hesitate to ask me what it is about!

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