Saturday, October 4, 2008

"Chicago" by 'Ala Al-Aswani



Year of publication: 2007
Genre: novel
Setting and Time: Chicago and Egypt, present time
Themes: religion, immigration, international politics, multiculturalism, mixed marriages, civil rights
Warning: Mixing English and Italian is dangerous!

About the author: ‘Ala Al-Aswani was born in Egypt in 1957 and he is a member of a political movement called Kefaya (The Egyptian Movement for Change, which opposes president Mubarak and his policies). He trained as a dentist in Egypt and Chicago. His first novel, translated from Arabic as The Yacoubian Building (2002) was widely read in Egypt and the Middle East. It is an ironic depiction of modern Egyptian society at about the time of the first Gulf War (1990). His second novel, Chicago (2007) is set in the city in which the author has studied and is again a portrait of Egyptian society.

Plot
: In una Chicago mitica e solforosa troviamo una piccola comunità di egiziani in esilio, forgiata sul modello del dipartimento dell’Università di Chicago che l’autore ha conosciuto bene negli anni della formazione americana. In questo mondo claustrofobico e formicolante di vite, ‘Ala al-Aswani intreccia storie di esistenze che si cercano e si perdono. Sono esistenze strappate alla loro terra d’origine che vivono in un universo strano e straniero: la tentazione di conformarsi all’American way of life non è abbastanza. L’Egitto è lì, nel cuore di un’America traumatizzata dagli attentati terroristici dell’11 settembre. Quando viene annunciata la visita ufficiale del presidente egiziano a Chicago, si mette in moto il sistema di sicurezza dell’ambasciata, orchestrato dal temibile Safuat Shaker, che controlla e sorveglia tutti gli egiziani residenti in America.

Some thoughts: Ehm, I thought that this book hadn’t been translated into English, but I was wrong. Actually I saw an autographed copy on the bookshelves of a book shop in Piccadilly. I had started the review in Italian, so I’ll do a (dangerous) mix.
Mi è piaciuto parecchio questo libro: è un ritratto della società egiziana attraverso la comunità egiziana di una facoltà universitaria americana. C’è tutta una carrellata di personaggi contraddittori: dalla ragazza di campagna molto religiosa che finisce per rimanere incinta al di fuori del matrimonio, fino allo studente politicamente impegnato che però va a studiare nel paese che tanto odia, l’America. Sono contraddizioni che possono nascere quando cambia vita radicalmente, quando si lascia il proprio paese, islamico, povero e privo di libertà individuali, per andare in un paese che, teoricamente, dovrebbe essere laico, ricco e libero. Ma non tutte le cose vanno come ci si aspetta e quindi anche l’America si rivela un posto dove alcune libertà possono venire negate e dove c’è un’aura di odio latente per tutto ciò che viene percepito come diverso.
L’autore s’interessa in particolare della situazione politica egiziana: alcuni personaggi sono attivisti politici e la matrice autobiografica è abbastanza palese.
William Skidelsky of The Guardian reflects on the questions that may rise while you are reading this novel. For example, to what extent is the immigrant obliged to remain loyal to his or her old country? In a country like the US, where the immigrants were used to leave their previous lives behind, Muslims feel different, because their religion would ask them a lot more commitment. I didn’t like Al-Aswani’s pessimism: the book suggests that there is no real possibility of successfully transcending the cultural divide. Skidelsky is also very critic of the author’s depiction of America (read the article here), but I can’t tell, seen that I’ve never been there. In particular he thinks that Al-Aswani looses credibility with the story of professor Graham and Carol, a mixed couple that has to face the prejudice of people and employers. Angela Schader, of Neuer Zurcher Zeitung asks herself how could a work so ‘contemptuous of morality and patriotism’ escape Egyptian censorship authorities, considering that the book also exposes the discrimination against the Copts and an analysis of the advantages of the vibrator. Read her article here. I will soon post an article appeared on La Stampa on the matter of 'rebel Islam'.

3 comments:

  1. mmmhhh, aspettavo con ansia questa tua recensione.
    ma, mmmhhh di nuovo, non sono molto convinta delle tesi dei due critici che citi.
    mi prendo un po' di tempo per leggere gli articoli originali e poi ripasso per lasciare uno dei soliti commenti lunghissimi
    :-P

    see you later, alligator!

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  2. In realtà ho citato questi due critici perché almeno fanno una riflessione sul libro che si può definire critica. I critici italiani, almeno nelle recensioni che leggo negli inserti dei quotidiani come "La Stampa", non criticano mai, quasi sempre si limitano a descrivere la trama e nominare un paio di influenze o connessioni letterarie.
    Sul problema della descriminazione razziale negli Stati Uniti non mi esprimo, perché non essendoci mai stata non saprei (e basarsi sui film che vedo alla tv non conta). Però ho avuto la sensazione che fosse un tipo d'atteggiamento (vedersi preclusa ogni possibilità di trovare un posto di lavoro e percepire il razzismo degli amici del partner) più comune in Italia o Spagna che in America.
    Nemmeno sulla censura nei paesi arabi so molto, però mi ha abbastanza colpito il fatto che un libro così libertino (vibratore, descrizioni di atti sessuali etc.) sia finito ai primi posti delle classifiche nei paesi musulmani. Tieni conto che questo è praticamente l'unico libro di "letteratura araba" (se esiste una tale definizione) che io abbia mai letto, quindi non ho strumenti per recensirlo dal punto di vista della tradizione letteraria araba o egiziana. Il mio massimo è qualche (pessima) versione cinematografica dei racconti delle Mille e una Notte! =D

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  3. The Egyptian Movement for Change, which opposes president Mubarak and his policies. He trained as a dentist in Egypt and Chicago. His first novel, translated from Arabic as The Yacoubian Building (2002) was widely read in Egypt and the Middle East. It is an ironic depiction of modern Egyptian society at about the time of the first Gulf War 1990. His second novel, Chicago 2007 is set in the city in which the author has studied and is again a portrait of Egyptian society.

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