In italiano: “Un percorso a zigzag”di Anita Desai, edito da Einaudi nella collana L’Arcipelago Einaudi (2007), € 12,50
Anno di prima pubblicazione: 2004
Genere: romanzo
Paese: scrittrice indiana, romanzo ambientato negli Stati Uniti e in Messico
Sull’autrice: vedi questo post
Trama: Eric, americano, sta facendo un dottorato in un’università del Massachusetts e decide di partire per il Messico alla ricerca delle proprie origini. I suoi nonni sono infatti partiti dalla Cornovaglia per andare a lavorare nelle miniere di una piccola cittadina messicana, ragione per cui suo padre è nato in Messico, non conservandone però alcun ricordo concreto. La nozione di spazio si confonde con quella del tempo: ad un certo punto ci troviamo nel Messico che fu ad assistere alla vita della nonna di Eric in Messico e in Cornovaglia.
Pensieri: Anche se in questo romanzo nessuno dei protagonisti è indiano e l’India non viene nominata nemmeno una volta, si può riconoscere lo stampo di Anita Desai. Uno dei personaggi più enigmatici e suggestivi del romanzo, Dona Vera, è infatti un’europea in mezzo agli indios messicani, insomma un’emarginata nella società messicana, sia creola che amerindia. E poi è una donna molto forte ed arcigna, un po’ come Nanda Kaul all’inizio di Fuoco sulla Montagna. Anche il protagonista, Eric, è un forestiero in Messico, americano di origine europea che si intrufola tra gli indios.
La fine del libro è intrisa di realismo-magico: Eric parla con il fantasma della nonna, durante una festività degli indios del luogo chiamata Dia de los Muertos (Giorno dei Morti). L’autrice è stata influenzata dagli scrittori sudamericani famosi per le zuccheriere che si spostano sul tavolo e le ragazze dai capelli verdi? Può darsi, ma non ha molta importanza: quello del romanzo è un realismo-magico che serve a dare un senso al viaggio di Eric, ma non è buttato lì per fare scena.
Forse questo non è il romanzo più bello di Anita Desai (mi sono piaciuti di più Chiara Luce del Giorno e Fuoco sulla Montagna), ma vale ugualmente una lettura e qualche riflessione.
Leggi anche la mia recensione di “In Custody” di Anita Desai
Anno di prima pubblicazione: 2004
Genere: romanzo
Paese: scrittrice indiana, romanzo ambientato negli Stati Uniti e in Messico
Sull’autrice: vedi questo post
Trama: Eric, americano, sta facendo un dottorato in un’università del Massachusetts e decide di partire per il Messico alla ricerca delle proprie origini. I suoi nonni sono infatti partiti dalla Cornovaglia per andare a lavorare nelle miniere di una piccola cittadina messicana, ragione per cui suo padre è nato in Messico, non conservandone però alcun ricordo concreto. La nozione di spazio si confonde con quella del tempo: ad un certo punto ci troviamo nel Messico che fu ad assistere alla vita della nonna di Eric in Messico e in Cornovaglia.
Pensieri: Anche se in questo romanzo nessuno dei protagonisti è indiano e l’India non viene nominata nemmeno una volta, si può riconoscere lo stampo di Anita Desai. Uno dei personaggi più enigmatici e suggestivi del romanzo, Dona Vera, è infatti un’europea in mezzo agli indios messicani, insomma un’emarginata nella società messicana, sia creola che amerindia. E poi è una donna molto forte ed arcigna, un po’ come Nanda Kaul all’inizio di Fuoco sulla Montagna. Anche il protagonista, Eric, è un forestiero in Messico, americano di origine europea che si intrufola tra gli indios.
La fine del libro è intrisa di realismo-magico: Eric parla con il fantasma della nonna, durante una festività degli indios del luogo chiamata Dia de los Muertos (Giorno dei Morti). L’autrice è stata influenzata dagli scrittori sudamericani famosi per le zuccheriere che si spostano sul tavolo e le ragazze dai capelli verdi? Può darsi, ma non ha molta importanza: quello del romanzo è un realismo-magico che serve a dare un senso al viaggio di Eric, ma non è buttato lì per fare scena.
Forse questo non è il romanzo più bello di Anita Desai (mi sono piaciuti di più Chiara Luce del Giorno e Fuoco sulla Montagna), ma vale ugualmente una lettura e qualche riflessione.
Leggi anche la mia recensione di “In Custody” di Anita Desai
No comments:
Post a Comment