Sunday, March 8, 2009

Italiene


La festa della donna in Italia è celebrata con tanta leggerezza, è semplicemente il giorno in cui gli uomini regalano le mimose alle donne: fidanzate, mamme, suocere, amiche e colleghe di lavoro, tutte ricevano se non i fiori almeno gli auguri. In realtà la Festa delle Donne è stata creata per ricordare quelle donne che in passato sono state discriminate, in particolare sul posto del lavoro, e che hanno lottato per ottenere migliori diritti. Anziché un giorno di festa, che si sta commercializzando sempre di più ogni anno, dovrebbe essere un giorno di riflessione. Si potrebbe avere un giorno di festa se le discriminazioni contro le donne fossero finite. Ma nel nostro paese, l’Italia, le donne sono completamente emancipate? No, non lo sono purtroppo. Siamo uno dei paesi in Europa dove le donne hanno minor potere, certo possono diventare sindaco e persino Primo Ministro, ma questo succede raramente. C’è solo una donna italiana che è quasi diventata capo del governo, rinunciando però poi all’incarico. Sapete chi è? Scervellatevi pure per qualche minuto. E’ Sonia Gandhi, in India. E questo la dice lunga.
In Italia, le donne guadagnano in media il 75% di quello che guadagna un uomo per lo stesso lavoro. Le donne in Parlamento sono molto poche rispetto alla media europea e se ci sono non hanno un ruolo importante. Le ministre elette dal nostro premier sono famose più per il loro bell’aspetto e poco per i loro meriti, addirittura una è un’ex soubrette e un’altra è andata a fare l’esame per l’abilitazione di avvocato in un’altra città, evidentemente perché non riusciva a passarlo nella sua. Il nostro beneamato premier, poi, ogni tanto ci regala delle perle maschiliste stupende, dal criticare Zapatero per aver scelto troppe donne nel suo Governo ad affermare che Eluana Englaro potesse rimanere incinta nonostante fosse in coma da 17 anni. Per non parlare degli stupri poi: non sono gli immigrati a stuprare le donne, sono gli uomini a stuprare le donne. Nella maggior parte dei casi è un amico o un conoscente a commettere lo stupro, qualche volta persino il fidanzato. L’Italia è il paese dove solo pochi mesi fa si è cercato di mettere mano alla legge 194, quella sull’aborto. L’idea è venuta ovviamente dagli uomini. Ma che cosa ne sanno loro che con il loro seme possono impregnare chi vogliono ma poi non ne subiscono le conseguenze?


Non c’è bisogno che ci facciate una festa solo per chiedere scusa se qualche volta ci avete obbligato a rimanere a casa a cucinare e badare alla famiglia quando volevamo lavorare e dare un contributo alla società, se qualche volta ci avete maltrattate e non considerate degne di iscriverci all’università (sì, pure questo ho dovuto sentire), se ci avete riso dietro per aver tentato di dare la nostra opinione sulla politica. C’è bisogno che in questo giorno pensiate a tutto quello che c’è ancora da fare e c’è bisogno che prima di regalare una mimosa ad una donna pensiate bene se avete o no rispettato le donne della vostra vita, come quando si va a prendere la comunione che se non hai la coscienza a posto non ci vai. Quindi dico a tutti gli italiani, uomini e donne, perdete un minuto della vostra vita per pensare a queste cose. Poi ne riparliamo.

2 comments:

  1. Auguri di cuore.
    Ricorda che per un tuo scritto sul parallelismo italia-uk il mio blog è sempre aperto (breve articolo su burocrazia, politica, democrazia, istituzioni, curiosità ... ho detto niente!). Naturalmente questo mio messaggio non è un "muoviti", ma un "quando vuoi sarai la benvenuta".

    Con stima, Wil.

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  2. Grande Ste, siamo in simultanea. Non preoccuparti di nulla, ti chiedo solo 2 cose (sono rimasto traumatizzato dalle 10 pagine di articolo di Donna Clauds): cerca di essere breve, che lo scritto sia in formato post ... come quelli che fai tu. Immagino che di cose ce ne siano moltissime da dire, ma basta che ti soffermi solo su alcune, su quelle che più ti hanno colpito.

    Mi piace moltissimo coinvolgere le persone che abitano all'estero, proprio per poter paragonare le due realtà.

    A presto, prenditi il tempo necessario!

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