Anno di prima pubblicazione: 1951
Genere: romanzo storico, memorie
Paese: Francia / Belgio
En français: Mémoires d’Hadrien de Marguerite Yourcenar
Marguerite Yourcenar provò a scrivere questa storia per molto tempo, ma era costantemente insoddisfatta del risultato. Era un po’ come Flaubert, che riscriveva la stessa pagina molte volte. Ed è proprio una citazione di Flaubert che la Yourcenar usa, nei suoi appunti alla fine del volume, per dirci perché ha scelto di scrivere sull’imperatore Adriano: “Quando gli dèi non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo, solo”.
L’autrice parte dall’idea di prendere la vita di un grande della storia, di creare un’autobiografia fittizia che narra la vita dell’uomo a ritroso, guardando indietro ai giorni vissuti. Marguerite Yourcenar ci riporta così al secondo secolo d.C. nella vita dell’imperatore Adriano, nella sua vecchiaia, quand’era stanco e malato, ma non aveva smesso di apprezzare la vita. Adriano era un filantropo, un filosofo e, naturalmente, un grande statista. Con questo libro arriviamo a conoscere la vita quotidiana di un imperatore romano, le sue preoccupazioni e le sue passioni. Dall’infanzia in quella che ora si chiama Spagna, allora una provincia dell’impero, alla morte di Traiano, che lo designò come suo successore in punto di morte, Adriano ricorda la sua vita, cercando di afferrare il significato ultimo della sua esistenza. Aveva avuto un’educazione greca ed era un ammiratore della cultura ellenica, perciò gli veniva naturale filosofeggiare, ragion per cui il romanzo è soprattutto un romanzo sulla filosofia.
E’ noto che Adriano ebbe una storia romantica con un giovane greco chiamato Antino, che annegò misteriosamente nel Nilo. Afflitto dalla perdita, Adriano fondò la città di Antinopoli. Ecco quindi che Memorie di Adriano diventa anche un libro sull’amore e sulla perdita, e poco importa che si trattasse di un amore omosessuale. Sullo sfondo ci sono le campagne di Adriano (in Giudea o in Britannia, per esempio) e la sua preoccupazione di trovare un successore.
La lingua misurata e la prosa fluida rendono prezioso questo libro, ma bisognerebbe leggerlo più di una volta per apprezzarlo davvero. Memorie di Adriano va assaporato, letto lentamente e forse riletto ad un’età più matura.
Genere: romanzo storico, memorie
Paese: Francia / Belgio
En français: Mémoires d’Hadrien de Marguerite Yourcenar
Marguerite Yourcenar provò a scrivere questa storia per molto tempo, ma era costantemente insoddisfatta del risultato. Era un po’ come Flaubert, che riscriveva la stessa pagina molte volte. Ed è proprio una citazione di Flaubert che la Yourcenar usa, nei suoi appunti alla fine del volume, per dirci perché ha scelto di scrivere sull’imperatore Adriano: “Quando gli dèi non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo, solo”.
L’autrice parte dall’idea di prendere la vita di un grande della storia, di creare un’autobiografia fittizia che narra la vita dell’uomo a ritroso, guardando indietro ai giorni vissuti. Marguerite Yourcenar ci riporta così al secondo secolo d.C. nella vita dell’imperatore Adriano, nella sua vecchiaia, quand’era stanco e malato, ma non aveva smesso di apprezzare la vita. Adriano era un filantropo, un filosofo e, naturalmente, un grande statista. Con questo libro arriviamo a conoscere la vita quotidiana di un imperatore romano, le sue preoccupazioni e le sue passioni. Dall’infanzia in quella che ora si chiama Spagna, allora una provincia dell’impero, alla morte di Traiano, che lo designò come suo successore in punto di morte, Adriano ricorda la sua vita, cercando di afferrare il significato ultimo della sua esistenza. Aveva avuto un’educazione greca ed era un ammiratore della cultura ellenica, perciò gli veniva naturale filosofeggiare, ragion per cui il romanzo è soprattutto un romanzo sulla filosofia.
E’ noto che Adriano ebbe una storia romantica con un giovane greco chiamato Antino, che annegò misteriosamente nel Nilo. Afflitto dalla perdita, Adriano fondò la città di Antinopoli. Ecco quindi che Memorie di Adriano diventa anche un libro sull’amore e sulla perdita, e poco importa che si trattasse di un amore omosessuale. Sullo sfondo ci sono le campagne di Adriano (in Giudea o in Britannia, per esempio) e la sua preoccupazione di trovare un successore.
La lingua misurata e la prosa fluida rendono prezioso questo libro, ma bisognerebbe leggerlo più di una volta per apprezzarlo davvero. Memorie di Adriano va assaporato, letto lentamente e forse riletto ad un’età più matura.
Sull’autrice: Marguerite Yourcenar nacque a Bruxelles, Belgio, nel 1903, da padre francese aristocratico e madre belga. Sua madre morì dieci anni dopo la sua morte, perciò fu cresciuto dalla nonna paterna e dal padre, un grande viaggiatore. Il suo primo romanzo, Alexis, fu pubblicato nel 1929 ed è ispirato ad André Gide, un famoso scrittore francese, omosessuale dichiarato. Narra di un uomo che confessa la sua omosessualità a sua moglie e perciò decide di lasciarla. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1929, Marguerite Yourcenar fece vita “bohémienne” tra Parigi, Istanbul, Bruxelles e la Grecia. Era bisessuale e aveva relazioni sia con uomini che con donne. Pubblicò Nouvelles Orientales nel 1938, un racconto dei suoi viaggi. Nel 1939, trovandosi senza denaro e con la prospettiva di una guerra, raggiunse la sua amante, Grace Frick, negli Stati Uniti. Vissero insieme a Mount Desert Island, Maine, fino alla morte della Frick nel 1979. Marguerite Yourcenar diventò cittadina americana nel 1947. Nel 1951 pubblicò Memorie di Adriano, che stava scrivendo da una decina d’anni, e il libro fu un immediato successo di pubblico e di critica.
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ReplyDeleteAh che bello! E' uno dei miei libri preferiti, l'ho letto almeno due volte e lo rileggerò ancora e ancora e ancora, forse non mi stancherò mai. E' profondo, è poetico parla d'amore, di cultura e vita pubblica di un grande imperatore con un equilibrio perfetto, con una dedizione e un'immedesimazione stupefacente.
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