Sunday, January 18, 2009

Italieni... lost in translation

L’editoriale dell’Internazionale di questa settimana è particolarmente interessante:

Translation
"Aiuto, sono musulmani, scappiamo". The Millionaire è uno dei più bei film della stagione. Ma nell'originale quella frase era: "Sono musulmani, prendeteli". Esattamente l'opposto della traduzione. "A parlare è un aggressore, non un aggredito. E la differenza è sostanziale, enorme": ad accorgersene è stato Andrea Pomini, giornalista e dj, che per primo ne ha scritto sul suo blog. La storia del cinema e della letteratura è ricca di sviste ed errori di traduzione, spesso esilaranti, di solito commessi in buona fede. Più grave è quando questi errori capitano in altri contesti, per esempio in campo politico o diplomatico. Il piccolo incidente di Millionaire sottolinea il ruolo decisivo di chi traduce, e più in generale di chi svolge una funzione di mediazione tra lingue e culture diverse. Ma soprattutto è un esempio da manuale di come i pregiudizi e gli stereotipi che abbiamo tutti noi condizionino e orientino la lettura, e quindi la comprensione, del mondo che ci circonda. - Giovanni De Mauro

Ecco Soul Food, il blog di Andrea Pomini, che trovo interessantissimo:
Il film in questione, Slumdog Millionaire in inglese, ha vinto 4 Golden Globe e io non vedo l’ora di vederlo. E’ ambientato in India e i protagonisti, Jamal e Malik sono musulmani (forse non viene detto esplicitamente, ma basta un po’ di senso comune per capirlo). Nella scena in questione sono ovviamente gli estremisti indù che uccidono la mamma di Jamal e non viceversa! E la cosa non è un dettaglio, ma cambia il senso del film, vista anche l'importanza che hanno gli scontri religiosi in India (vedi i recenti attacchi terroristici a Mumbai).
Errori imbarazzanti di doppiaggio se ne fanno parecchi. Ad una lezione di storia della musica da film ci hanno fatto vedere una delle prime versioni doppiate di Casablanca, dove Sam, quello di “Suonala ancora Sam!”, che nel film è afro-americano, in italiano parla con l’accento da “vu’cumpra’ africano” se mi perdonate l’espressione, e dice testualmente: “Sì, padlone!”. Nell’originale, ovviamente, Sam ha lo stesso accento che può avere un Denzel Washington o un Don Cheadle. Per dirvi quanto ottusa possa essere la mente di quelli che lavorano al doppiaggio!

Completamente off-topic, ma abbastanza italieno:
Segnalo questa intervista all’intellettuale ebreo Moni Ovadia, che tra le varie cose parla della guerra a Gaza:

E MI AUTOCENSURO LA BARZELLETTA DI BERLUSCONI SUI LAGER NAZISTI. TOTALMENTE FUORI LUOGO, SPECIALMENTE IN QUESTO PERIODO DI ODIO TRA ISRAELIANI E PALESTINESI, EBREI E ARABI. MA CHE SMETTA DI RENDERSI RIDICOLO RACCONTANDO BARZELLETTE E CHE FACCIA IL SUO LAVORO, INVECE DI RACCONTARE LE BARZELLETTE AL G8 PER SDRAMMATIZZARE SULLA QUESTIONE DELLA FAME NEL MONDO! VERGOGNATI!!!

3 comments:

  1. Hi Stefania,
    Hope all is well with you. Thanks for your continuos posts on books about cultures and literatures of various peoples of the globe: always quite interessting!
    Happy sunday!

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  2. Brava Ste:deve solo vergognarsi!!!!
    Anche io devo ancora vedere il film,ti consiglio anche il Giardino dei limoni;ma sono d'accordo con te sul fatto delle traduzioni:spesso sono oscene e cambiano il senso dell'intero film,per questo preferisco vedere sia la versione in italiano che in originale!E quasi sempre la seconda ha qualcosa di travisato..per non parlare dell'ottusità che hai ben descritto:quanti passi avanti dobbiamo ancora fare!

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  3. Purtroppo però in Italia ci sono pochi cinema che offrono i film in originale, bisogna aspettare di noleggiare o comprare il DVD...
    Starò attenta al Giardino dei Limoni, allora. Intanto sto aspettando che qui in Inghilterra esca "Entre les murs", un altro film che promette bene...

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