Sunday, September 21, 2008

“L’Africa. Gli stati, la politica, i conflitti” di Giovanni Carbone


Anno di pubblicazione: 2005
Pubblicato da: Il Mulino (€11,5)
Genere: non-fiction
Temi: Africa, geopolitica, colonialismo, conflitti, tensioni etniche

L’autore: Giovanni Carbone insegna Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano, è “visiting yellow” presso il Crisis States Research Centre della London School of Economics e ricercatore associato presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano.

Di cosa si tratta: Un intero continente pressoché rimosso, di cui sappiamo pochissimo, che si impone alla nostra attenzione soltanto in occasione di avvenimenti “estremi”: questa è oggi l’Africa per il resto del mondo. Ripercorrendo i maggiori snodi politici che ne hanno delineato il volto contemporaneo, il volume presenta i tratti principali e le dinamiche più comuni dei sistemi politici del continente africano, in riferimento al più ampio contesto sociale, culturale ed economico. Ne emerge una vicenda che si caratterizza per la pesante eredità del colonialismo, la forte concentrazione e personalizzazione del potere, una competizione politica segnata da aspre connotazioni etniche, una diffusa corruzione e reiterate violenze. Un quadro che tuttavia ha visto anche, in tempi recenti, una precaria riduzione dei conflitti armati e importanti seppure incerti tentativi di democratizzazione.

Pensieri: Questo libricino (non più di 200 pagine) è prezioso per capire i retroscena di alcune tragedie e problematiche africane. Spiega, con chiarezza e precisione, il processo che ha portato gli stati africani ad essere quello che sono, partendo dagli assetti politici del tempo del colonialismo, passando per il momento in cui sono diventati indipendenti, per finire con l’instabilità politica e la corruzione degli stati odierni. Carbone spiega in particolare perché il colonialismo è la causa principale dei problemi politici e sociali dell’Africa dei giorni nostri.
Uno spazio considerevole è dedicato al concetto di ‘etnia’ e alle sue implicazioni, con particolare attenzione agli errori di valutazione degli europei, con conseguenze disastrose. Il libro parla dell’importanza delle divisione etniche nella nascita dei conflitti civili africani, senza però tralasciare le altre cause (corruzione, arricchimento personale, sfruttamento delle risorse, interessi internazionali). Ci sono anche schede dettagliate sul percorso politico di alcune zone calde dell’Africa (Rwanda, Somalia, Sud Africa). C’è da specificare che l’Africa di cui parla l’autore è, per scelta, quella sub-sahariana: per motivi culturali i paesi che si affacciano sul Mediterraneo non vengono trattati in questo libro. Se esistesse un corso universitario di ‘Storia dell’Africa’ (e c’era a Ca’ Foscari fino a qualche anno fa), questo sarebbe un testo altamente consigliato. Sull’argomento è molto interessante anche Vado Verso il Capo di Sergio Ramazzotti (Feltrinelli, 8 €), un resoconto di viaggio allucinante: da Algeri a Città del Capo con i mezzi pubblici.

9 comments:

  1. beh, se tutti leggessero saggi del genere credo ci sarebbe molta meno xenofobia in italia.
    purtroppo la gente e' troppo ignorante (nel senso che ignora, presa da questioni piu' importanti come chi verra' eliminato dall'"isola dei famosi") per comprendere che le politiche colonizzatrici europee sono la causa di gran parte dei problemi che affronta attualmente il continente africano.
    ma di questo abbiam gia' parlato e non ritorno sull'argomento...
    bella l'avventura di sergio ramazzotti... anch'io ci avevo pensato piu' di una volta. ed anche mr. k. l'aveva proposto. chissa', magari per la luna di miele! ;-)

    ho letto il tuo commento su "chicago"...
    si', il finale ha un po' intristito anche me, pero' c'e' da dire che rispecchia molto la realta' egiziana, dove chi e' "ammafiato" sopravvive nonostante tutto. ma, come ti avevo detto, da al-aswani mi sarei aspettata un finale un pochino piu' speranzoso visto che e' un'attivista per la democratizzazione dell'egitto.
    paradossalmente il finale di "palazzo yacoubian" e' piu' allegro, nonostante sia ambiantato al cairo.
    leggilo se ti va. ne hanno tratto anche un film (il piu' costoso nella storia del cinema egiziano), che a me pero' non e' piaciuto molto.
    riguardo alla traduzione: credo che entrambi i libri di al-aswani siano stati tradotti in italiano da francesca prevedello, che si e' laureata in lingua araba proprio a ca' foscari e per un periodo era venuta a farci un seminario sulla letteratura egiziana (senza dubbio la piu' interessante nel panorama arabo).

    oh, ma quanto bello e' "half of a yellow sun"?!
    l'ho trovato anche nei consigli di lettura di "internazionale"...

    un bacione

    clauds

    ReplyDelete
  2. africa terra dagli immensi misteri da svelare... otiima segnalazione. buona settimana, ciao

    ReplyDelete
  3. conoscevo il libro di Carbone, ma ora come ora mi incuriosisce di più il secondo che hai citato, quello del viaggio da Algeri a Città del Capo...
    A me piacerebbe andare dall'Egitto al Sudafrica, costeggiando dove è possibile e addentrandomi all'interno làddove è sconsigliabile (vedi Somalia)....però mi piacerebbe farlo a dorso di mulo, o di cavallo :-)
    Ma ho qualche dubbio che un equino possa sopravvivere ad un tale viaggio...

    ReplyDelete
  4. è da poco che ho scoperto il blog (dopo il tuo commento) e lo trovo pieno di spunti interessanti:penso che passerò di qui spesso

    Malih

    ReplyDelete
  5. "Vado verso il Capo" è un libro bellissimo, ci sono tutte le peripezie dell'autore in Africa. Gliene succedono di tutti i colori, ma lui non si da pervinto.
    Mmmh, da quelle parti a dorso di mulo o a cavallo? Mi sa che rischi di morire anche tu... :-)

    ReplyDelete
  6. Grazie per i complimenti Malih, passa pure quando vuoi!

    ReplyDelete
  7. Ogni hanno sento qualcuno che dice che l'africa non ha espresso le proprie potenzialità e prima o poi salirà su insieme alle altre potenze...poi vedo tutte le multinazionali che la sfruttano e penso..."quante balle ci dicono!".

    ReplyDelete
  8. Già, un continente schifosamente sfruttato da tutti. Sulle multinazionali farmaceutiche e i loro tramacci in Africa (Kenya e Sudan in particolare) consiglio a tutti "The Constant Gardener", un film inglese di un paio d'anni fa. Non so il titolo in italiano, "Il Giardiniere Costante" forse?

    ReplyDelete
  9. credo che il titolo del film (quello con ralph fiennes, giusto?) l'abbiano lasciato in originale se non mi sbaglio...

    ReplyDelete