Tanto si è parlato del patto tra Berlusconi e Gheddafi che sancisce il risarcimento dei danni provocati dalla colonizzazione italiana in Libia (1911-1943). Sorvolando sul fatto che tutti fingono di essere a conoscenza delle malefatte italiane in Libia quando non se ne parla mai, ben pochi in Italia hanno riflettuto sul significato simbolico dell’atto. Premettendo che sono a conoscenza del fatto che l’accordo è più cha altro di natura politico-commerciale, in quanto sia l’Italia che la Libia ne traggono vantaggi, vorrei ricordare che cosa ha sapientemente scritto Rana Jawad, giornalista della BBC: “Questo è il primo paese africano che viene compensato da un ex colonizzatore. La questione è: a questa mossa faranno seguito le richieste di altri paesi africani che hanno subito la colonizzazione?” (BBC news – 30/08/08). Il paragone più immediato è con le altre colonie italiane: Somalia, Etiopia ed Eritrea. Addis Abeba potrebbe chiedere qualcosa di più dell’obelisco di Axum, mentre la Somalia per il momento non appare in grado di rivendicare molto, vista la quasi completa mancanza di un governo centrale. Pensandoci bene, mi sembra ipocrita stringere un accordo con la Libia solo perché ha un leader potente, il paese naviga nel petrolio e può aiutarci a combattere l’immigrazione clandestina, mentre per paesi come la Somalia o l’Eritrea, che non hanno di queste fortune, non pensiamo minimamente ad un accordo di compensazione. Anzi, riabilitiamo i criminali di guerra! Mi riferisco al cambiamento del nome dell’aeroporto siciliano di Comiso, intitolato a Pio La Torre, deputato vittima di mafia. Il sindaco Alfano (AN) ha infatti deciso di ripristinare il nome originale, ‘Vincenzo Magliocco’, generale dell’Aeronautica in epoca fascista, che si macchiò dei peggiori crimini di guerra in Etiopia e addirittura autorizzò l’utilizzo di bombe a gas nel conflitto con gli etiopici. Riguardo a questo patto storico, lo storico del colonialismo italiano Angelo Del Boca giustamente sostiene che: “Sarebbe stato importante ricordare i crimini di Graziani e Badoglio, altrimenti le scuse sono poca cosa”.
L’altro paragone che mi sorge spontaneo è con l’Algeria, colonia francese par excellence. L’opinione pubblica algerina già ne sta discutendo e Jeune Afrique pubblica un articolo a riguardo: “Colonizzazione: la Francia non intende compensare l’Algeria come Roma con Tripoli”. Ve ne riporto alcuni stralci interessanti:
[…] A più di 45 anni dalla fine della colonizzazione che è avvenuta con una guerra sanguinosa, i due paesi non riescono a costruire una relazione bilaterale pacifica. Anche se l’accordo italo-libico appare come “una decisione di gestione economica”, in quanto prevede delle compensazioni sotto forma di investimenti in progetti di infrastrutture in Libia, esso “non è qualcosa di secondario” ma “un gesto forte che è il contrario della questione del mancato pentimento francese”, stima lo storico Benjamin Stora.
Il presidente Nicolas Sarkozy ha rigettato ogni idea di pentimento e Parigi pensa che sia compito degli storici effettuare un “lavoro di memoria”. In materia di compensazioni, Stora ricorda che gli accordi di Evian che hanno messo fine alla guerra comportano un’amnistia e non prevedono niente in proposito. “Il contenzioso franco-algerino è stato regolato dalle negoziazioni che hanno fatto seguito all’indipendenza”, aggiunge lo storico Mohamed Harbi, mentre permaneva “un vero contenzioso tra Italia e Libia.
[…] Ad Algeri, il segretario generale della potente Organizzazione Nazionale dei Moudjahidine (ONM, veterani della guerra d’indipendenza), Saïd Abadou, a chiamato la Francia a “compiere questo passo” già fatto dalla Libia e a “riconoscere, scusarsi e indennizzare”.
[…] Sarkozy, in visita ufficiale in Algeria nel dicembre 2007, aveva evocato il sistema coloniale, “ingiusto per natura”, che “non poteva essere vissuto se non come una pratica d’assservimento e di sfruttamento”. In Marocco, il quotidiano Al Jarida Al Oula (indipendente) ha sottolineato lunedì que l’Algeria aveva accettato questa visita “anche se il presidente francese non avesse presentato delle scuse agli algerini”, mentre in Marocco “nessuno domanda delle scuse alle vecchie potenze coloniali”. Il nord del Marocco era stato occupato dalla Spagna e il resto del regno dalla Francia dal 1912 al 1956, data dell’indipendenza del paese.Jeune Afrique 2/09/08. Leggi l'articolo completo in francese qui.
Lo stesso sito però riporta la notizia che proprio la Francia elargisce 5 milioni di euro al Togo, anch’esso un ex-colonia francese, per aiutarlo a compiere la transizione democratica e ad estinguere il debito. Come per dire, i “veri” aiuti umanitari noi li elargiamo, eccome, anche se non vogliamo riconoscere le nostre malefatte in epoca coloniale!
Per approfondire:
L’intervista a Angelo Del Boca, lo storico del colonialismo italiano, apparsa su Il Manifesto.
Aiutatemi a smantellare il mito degli ‘italiani brava gente’: leggi questo articolo, sempre dal sito di Carotenuto.
Italieni #7:
Memole says: Long live the British!
E dimmi se non ha ragione a chiamarlo Silvio Buffone.
ReplyDeleteLa faccenda dell'Alitalia è la cartina tornasole delle politiche di Berlusconi: monopolio mascherato da democrazia. Sono sempre più perplessa... Devo andare a leggere la stampa estera perché mi dicano come stanno le cose...
ReplyDeleteGià.Il problema è che molta gente non sa quello che accade proprio perché non esiste "vera informazione"; e purtroppo internet è un mezzo ancora poco usato in Italia.
ReplyDeleteAltrochè Books of Gold, qui c'è geopolitica, strategie colonizzatrici, intrallazzi internazionali ...
ReplyDeleteEro sicuro di averti linkato già da tempo, ma mi sbagliavo. Provvedo adesso.
A presto Ste!
Wil
Sì, ogni tanto mi concedo il lusso di qualche post con "intrallazzi e geopolitica", come dici tu... E poi il colonialismo, o neo-colonialsmo che sia, è pane per i miei denti!
ReplyDeleteGrazie per il link!
speriamo che etiopia, eritrea e somalia non se ne accorgano del patto berlusconi-qaddafi sennò qua non ne usciamo più...
ReplyDeletea presto con le updates!
un bacione
clauds
E' stato calcolato che se la Francia risarcisse l'Algeria per 130 anni di dominio coloniale dovrebbe dar via il 50 % del suo prodotto interno lordo!
ReplyDeleteImmaginiamo se si mettesse a risarcire tutte le colonie che ha avuto in giro per il mondo.
Non sarebbe più finita!
E poi comunque Gheddafi aveva qualcosa da darci in cambio... Mai e poi mai Berlusca e combriccola darebbero tutti quei soldi alla Somalia... E' lei lo 'scatolone di sabbia' di questi tempi...
Grazie per la visita, Gio!
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