Vi lascio un video (in inglese) tratto dal film che nomino nella recensione, il "Mahabharata" di Peter Brook. Riconoscerete, nel ruolo di Arjuna, Vittorio Mezzogiorno.
Tutto sommato e' piacevole come libro. Trovo originale il punto di vista femminile. Anche se forse troppo esasperato. Di simile c'e' Il Ramayanae Mahabartha di Narayan o l'odissea di Baricco. Un modo originale per avvicinarsi ad una storia
Io ho trovato la cosa esasperata all'inizio e lasciata un po' perdere verso la fine del libro (quando gli eventi hanno la meglio). I libri di Narayan li ho sempre voluti leggere, ma adesso non ho molto tempo, tra letture per il dottorato e arretrati. Quello di Baricco non lo conoscevo, di lui ho letto solo un romanzo minore e me ne rammarico. Purtroppo mi entusiasmo troppo alle letterature extra-europee tralasciando cose a noi più vicine.
quando avrai piu' empo ti consiglio vivamente baricco. questa storia, castelli di rabbia e oceano mare hanno la bellezza dell'intreccio da costruire che si trova anche in tanta letteratura non made in italy. sicuramente una voce diversa insieme a tabucchi e maggiani sai bene,per il resto, che anche io preferisco gli stranieri
Ecco, dopo la descrizione di Stefania, mi sa che NON lo leggerò! Già l'autrice non è fra le mie preferite, poi le versioni femminili o femministe delle storie non sempre mi convincono...
Karna piace molto anche a me! Comunque io l'ho cominciato questo libro, ma poi l'ho abbandonato...non mi ha convinta granchè. La vera epopea, con i suoi 110mila versi, è così tanto più teatrale, drammatica, complessa e armonica. E se la conosci già, leggere il romanzo di Draupadi risulta fin troppo parziale. Come se dal concerto di un'intera orchestra volessimo seguire le melodie di un solo elemento. ciao!
@Elisa: beh, ma è quello lo scopo. Forse però per non dare quell'effetto avrebbe potuto evitare di raccontare le parti a cui Draupadi non partecipa e quindi non raccontare veramente il Mahabharata in senso lato, ma un'altra storia, dando più sfogo alla creatività. A mio parere in letteratura tutto è lecito e allontanandosi di più dall'originale secondo me paradossalmente si sarebbe presa meno critiche dai "puristi".
Tutto sommato e' piacevole come libro. Trovo originale il punto di vista femminile. Anche se forse troppo esasperato. Di simile c'e' Il Ramayanae Mahabartha di Narayan o l'odissea di Baricco. Un modo originale per avvicinarsi ad una storia
ReplyDeleteIo ho trovato la cosa esasperata all'inizio e lasciata un po' perdere verso la fine del libro (quando gli eventi hanno la meglio).
ReplyDeleteI libri di Narayan li ho sempre voluti leggere, ma adesso non ho molto tempo, tra letture per il dottorato e arretrati. Quello di Baricco non lo conoscevo, di lui ho letto solo un romanzo minore e me ne rammarico. Purtroppo mi entusiasmo troppo alle letterature extra-europee tralasciando cose a noi più vicine.
quando avrai piu' empo ti consiglio vivamente baricco. questa storia, castelli di rabbia e oceano mare hanno la bellezza dell'intreccio da costruire che si trova anche in tanta letteratura non made in italy. sicuramente una voce diversa insieme a tabucchi e maggiani sai bene,per il resto, che anche io preferisco gli stranieri
ReplyDeleteEcco, dopo la descrizione di Stefania, mi sa che NON lo leggerò! Già l'autrice non è fra le mie preferite, poi le versioni femminili o femministe delle storie non sempre mi convincono...
ReplyDeleteA me invece incuriosiscono le versioni femminili delle storie, però devono essere fatte bene.
ReplyDeleteMa secondo voi Draupadi era innamorata di Karna?
Karna piace molto anche a me!
ReplyDeleteComunque io l'ho cominciato questo libro, ma poi l'ho abbandonato...non mi ha convinta granchè. La vera epopea, con i suoi 110mila versi, è così tanto più teatrale, drammatica, complessa e armonica. E se la conosci già, leggere il romanzo di Draupadi risulta fin troppo parziale. Come se dal concerto di un'intera orchestra volessimo seguire le melodie di un solo elemento.
ciao!
@Elisa: beh, ma è quello lo scopo. Forse però per non dare quell'effetto avrebbe potuto evitare di raccontare le parti a cui Draupadi non partecipa e quindi non raccontare veramente il Mahabharata in senso lato, ma un'altra storia, dando più sfogo alla creatività. A mio parere in letteratura tutto è lecito e allontanandosi di più dall'originale secondo me paradossalmente si sarebbe presa meno critiche dai "puristi".
ReplyDeleteSi, secondo me era innamorata di Kama. ma questo aspetto nel testo originale non compare
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