Sunday, December 28, 2008

Italieni - "The Guardian" Version

Ebbene sì, sono una guardianista… Ecco tre spunti italo-inglesi (che dite, mi prendono per il programma di Fabio Volo? :p)

#1
Non si può non amare il Guardian: ogni volta che parlano dell’Italia vale la pena leggere l’articolo anche solo per sapere come soprannominano il nostro (ahimè) Primo Ministro (ricordo il Silvio Buffone di qualche tempo fa).
Vi segnalo questo articolo recente, che si dispera in anticipo per le gaffes che farà Berlusconi nel presiedere il G8 il prossimo anno (qui l’articolo in inglese e qui in italiano). Da notare, alla fine di questo stralcio, a chi lo si paragona:

“Berlusconi, uomo da 10 miliardi di dollari ed architetto seriale di riforme giudiziarie per garantirsi l'immunitá dalla giustizia, è il leader politico che ha chiamato Obama 'abbronzato' e un membro tedesco del parlamento europeo 'Kapó'.
Il suo contributo al programma di recupero economico dell'UE - un incentivo da 200 miliardi di euro del valore del 1.5% del PIL - sembra essere un taglio alle tasse dei suoi sostenitori politici in piccoli affari e ha ridotto le punizioni per gli evasori fiscali - che valgono l' 1% del PIL, secondo politici dell'opposizione in Italia. Il pacchetto é talmente ridicolo che molti analisti ritengono che potrebbe comportare un ulteriore riduzione delle entrate fiscali.
Ora il playboy settantaduenne del mondo occidentale vuole diventare presidente della repubblica, succedendo all'ex comunista Giorgio Napolitano, uomo di grande integritá, dopo il 2013. Presumibilmente, in stile Mugabe, vita natural durante e, in stile Chirac, con immunitá perpetua dai processi.
Questa, in tutta serietá, è la persona che per rotazione presedierá il G8 l'anno prossimo, quando probabilmente ci sará un bagno di sangue nell'economia di tutto il mondo.”
The Guardian, 23 dicembre 2008

# 2
Di recente The Observer ha pubblicato un articolo sulle divisioni di classe in Regno Unito (qui in inglese, ma l’ha tradotto anche l’Internazionale n.774 a pag.61). Ebbene sì, nonostante i cambiamenti, il Regno Unito rimane un paese diviso secondo le classi sociali, almeno da un punto di vista italiano. L’appartenenza ad una classe sociale si mostra non solo dai posti frequentati o dal tipo di quartiere dove si vive, ma anche dall’accento, dal tipo di scuola frequentato e oserei dire che quasi si legge in faccia alla gente. Lo si capisce persino da dove fai la spesa, da Waitrose (c’è cibo di qualità, ottimo per noi italiani, ma è costoso) o da Asda (più alla mano). Verso la fine dell’articolo si dice che “il 62% dei britannici dichiara di appartenere alla classe media, il 33% si riconosce nella classe operaia e il resto (5%) non sa rispondere”. Ora, quanta gente in Italia può rispondere di riconoscersi nella classe operaia? La classe operaia probabilmente si definisce (o vorrebbe potersi definire) “piccolo borghese”, e potrebbero saltar fuori decine di definizioni del genere (medio borghese, classe dirigente ecc). John Foot, quel brillante docente di storia contemporanea che scrive sull’Internazionale (sempre stesso numero, pag. 64) ci racconta che se in Inghilterra è molto importante il prestigio della scuola frequentata (che è collegato allo status sociale, visto quanto costano le scuole d’élite), in Italia è importante solo il titolo (ingegnere, dottore ecc.) ma non il luogo dove si ha studiato (o se si ha studiato, direi io). Si parla naturalmente della gerontocrazia che paralizza il paese e delle raccomandazioni che ci affliggono. In Inghilterra succede esattamente l’opposto: largo ai giovani, purché abbiano studiato ad Oxbridge!

# 3
Che vergogna per gli inglesi farsi superare persino da noi, tra gli ultimi d’Europa praticamente in tutto. Eh sì, perché da quando la sterlina è scesa quasi alla pari dell’euro i sudditi della regina hanno paura di non essere più i leoni d’Europa in ambito economico. Il Guardian ha pubblicato un articolo initolato “Mamma Mia! Has the financial crisis really made us poorer than the Italians?”, cioè “La crisi finanziaria ci ha davvero resi più poveri degli italiani?” (qui l’articolo in inglese e qui in italiano). Io non ci capisco niente di economia, ma a mio parere quest’articolo non me la racconta giusta. Lo devo ammettere: se fino a qualche tempo fa calcolando l’equivalente in euro di uno stipendio medio inglese ci si accorgeva di quanto più ricchi fossero gli inglesi rispetto a noi, ora le cose sembrano un po’ cambiate. Viaggiando nel continente i britannici si sentono meno ricchi e addirittura sui voli Ryanair i prezzi degli snack erano 1 a 1, prendendo come base il prezzo in euro. Ciò significa che per gli inglesi l’Europa è diventata più cara, ma siamo sicuri che in Gran Bretagna la situazione sia diventata così disperata come l’articolo vuol far credere? I dati forniti dall’articolo mi sembrano un po’ assurdi: il reddito procapite di un italiano è 900€ più alto di quello medio inglese? No way. Guardate questa tabella e aiutatemi a commentarla:

UK
Teacher £30,594 (€32,206) Boh, devo chiedere, ma può essere...
Doctor: £74,220 (€78,140) Tutti quei soldi?
Nurse £23,898 (€25,161)
Train driver £39,448 (€41,525)
Cappuccino £2.30 (€2.42) Giusto
Pizza margherita £5.75 (€6.05 ) Giusto
Big Mac £2.09 (€2.20) Non so, ma controllo
Black Prada handbag £580 (€610)
World Cups 1 Sfigati!

Italy
Teacher €30,571 BALLE!!! Sarà €22,000-24,000
Doctor €55,944
Nurse €23,121
Train driver €28,760 Che differenza!
Cappuccino €2.50 BALLE di nuovo. A Treviso €1,30
Pizza margherita, €9.00 QUANDO MAI!!! A Treviso €4,10, aggiungici il coperto €6,10
Big Mac €3.40 Non so
Black Prada handbag €780 Non compro questi oggetti
World Cups 4 Cosa cavolo c’entra???

3 comments:

  1. Mettono le World Cups perchè su uesta cosa rosicano fortemente ahahah

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  2. Il Guardian...quando andavo in biblio a studiare me lo leggevo quasi sempre...ci ama davvero e come dargli torto...per la questione economica(sono una capra anche io in materia)non penso proprio che se la passino peggio di noi:mi sembra che il loro amore sconfinato per noi ( e ripeto:come dargli torto)sia arrivato al punto di far vedere il peggio italiano per fare in modo che si consolino...
    Tanti auguri di buon inizio anno,un abbraccio!

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  3. UHURU: Ma arrivava il Guardian tutti i giorni nella biblioteca dell'unversità? O era una biblioteca pubblica? Io a Venezia me lo sognavo un quotidiano fresco di stampa (e eravamo nella facoltà di lingue straniere)! Quando ero in Erasmus all'università di Edimburgo, invece, c'erano ogni giorno i quotidiani inglesi, "La Repubblica", "Le Monde", "El Pais" e "Die Zeit" freschi di stampa!

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