Friday, August 29, 2008

Italieni - memole version

Italieni #4:
A Venezia, nel museo del Settecento veneziano di Cà Rezzonico, sul Canal Grande, a una donna musulmana che indossava il niqab, un velo della tradizione islamica che lascia scoperti solo gli occhi, è stato vietato l'ingresso. In Italia esiste una norma di pubblica sicurezza che vieta il mascheramento del volto con passamontagna e altri «camuffamenti» nei luoghi pubblici. La donna è stata fermata al secondo piano del museo da un guardia sala particolarmente pignolo, che le ha impedito di proseguire la visita del museo. Mentre il sovrintendente del museo, tale Filippo Pedrocco, non condivide l’iniziativa del guardia sala, varie personalità della politica italiana la pensano diversamente.
Nell'universo della politica, c'è chi, come la deputata Pdl e Presidente delle Donne Marocchine Suad Sbai, musulmana moderata, ha ricordato la legge del 1975 per cui non è consentito girare in pubblico a volto coperto e quindi giustifica il guardiano che ha fatto rispettare la legge, oppure chi, come Ahmad Gianpiero Vincenzo, Presidente degli Intellettuali Musulmani, ha invocato una maggiore chiarezza nella legislazione italiana. Egli lamenta inoltre il clima di islamofobia in cui s’inseriscono tali norme, ma allo stesso tempo chiede maggiore flessibilità al mondo musulmano: "La religione non impone alcun obbligo sul velo ".
Il presidente della regione Veneto, Giancarlo Galan, chiede ‘decoro e rispetto’ quando si entra in un museo. Sarcastico, invece, il commento del sindaco Massimo Cacciari: “Nei musei civici veneziani tutti possono venire vestiti come vogliono. L’unico suggerimento che mi sento di dare ai turisti è di non visitare le sale espositive con una benda davanti agli occhi”.
Vari quotidiani on-line del 26/08/08 e del 28/08/08

Memole says: L’Italia non è l’unico paese in cui il problema del velo si pone. In Inghilterra una maestra è stata sospesa perché portava l’hijab in classe. In Gran Bretagna si sta pensando ad una legge che vieti di indossare il niqab e il burqa, più che altro per ragioni di sicurezza (un criminale può nascondersi dentro un burqa o vi può nascondere un’arma). Sospetto che la donna fermata al museo del Settecento veneziano fosse in realtà Osama Bin Laden in disguise e volesse distruggere qualche quadro di Canaletto offensivo per l’Islam. Io sono tutto sommato d’accordo con Cacciari, al massimo il guardia sala (o magari un membro del personale di sesso femminile) avrebbe dovuto prendere in disparte la donna ed eseguire l’identificazione, per poi farle rimettere il suo velo e lasciarle proseguire la visita. Il commento di Galan, ormai sempre più filo-leghista, mi sembra sinceramente assurdo e fuori luogo: quando mai una donna con il niqab sarebbe meno rispettosa e decorosa delle veline seminude che imperano alla televisione e, ahimè, nelle strade?

Parole (it)aliene: Mario Borghezio, Lega Nord, riguardo agli insegnanti del Sud nelle scuole venete e lombarde: “Si deve mettere fine a questo colonialismo che lo stato centrista ha imposto al Nord, facendoci invadere. E’ una situazione che meriterebbe di essere portata all’Onu”. http://www.affaritaliani.it/ 26/08/08

Membro onorario delle parole (it)aliene: George W. Bush, che il 30 luglio scorso, parlando della sua presenza alla cerimonia delle Olimpiadi in Cina disse: "I'm coming as the president of a friend, and I'm coming as a sportsman”. (Ci vado come presidente di un amico, e ci vado come sportivo). E poi ci lamentiamo di Di Pietro e dei suoi strafalcioni grammaticali! A proposito, è in uscita il 17 ottobre negli USA il nuovo film di Oliver Stone sul presidente uscente. S’intitola “W."; da non perdere la tagline: ‘You misunderestimated me’. Bushismi, mi mancherete tanto!

Italieni #5: Vi ricordate questa foto?

Io sì, la stampa e i lettori indifferenti come i bagnanti che hanno continuato a prendere il sole mentre i corpi di due bambine giacevano sulla spiaggia. Non mi importa neanche di sapere se i bagnanti sapevano o no che erano bambine rom. A me importa che erano esseri umani. Interessantissimo articolo sui rom questa settimana sull'Internazionale. E' apparso su The Observer, supplemento domenicale del Guardian. Leggilo in inglese qui, o comprati il settimanale, anche se è 'terzomondista' e 'comunista' (secondo Giuliano Ferrara, che terzomondista certamente non è. --> questa era cattiva, eh?!).

5 comments:

  1. Che dire, ottimo post, davvero.

    Il discorso "Velo-sicurezza" è molto difficile.

    Da una parte c'è la libertà della persona, dall'altra la sicurezza pubblica.

    Ciò di cui resto convinto è che tali scelte non debbano spettare al singolo, ma essere frutto di regolamenti chiari e conosciuti, su base nazionale.

    Ola!

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  2. Chissà cosa c'entrano in questo caso il rispetto e il decoro a cui allude Galan. Che uscita infelice.

    Più in generale, il discorso è delicato, però non mi piace impedire ad una persona di usare i propri costumi, anche se non si trova "a casa sua".
    Comunque basterebbe saper usare il buon senso. E' vero che esistono leggi e regole, ma chi le deve far rispettare deve sapere il come e il perchè. Non si può fare sempre tutto a prescindere, perchè poi certi episodi sono antipatici e strumentalizzabili.

    Un salutone!
    Luca

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  3. E' vero, secondo me bisognerebbe creare una legge chiara, da redarre però anche con l'aiuto dei rappresentanti della comunità musulmana.
    Ma se una tale legge non esiste nemmeno in UK, dove la comunità islamica è numerosa e presente fin già dalla fine della 2nda guerra mondiale, figurati da noi...
    Per esempio, qualche giorno fa Veltroni ha lanciato l'idea di permettere agli immigrati residenti da più di 5 anni di votare per le elezioni amministrative (sindaci etc.) e mi pare che nessuno l'abbia cagato. Si fanno solo le leggi che danno maggiore visibilità, per porre la propria firma nella storia, ma le leggi per fare dell'Italia un paese migliore e più moderno non le fa nessuno.

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  4. LASCIAMO ALLORA ANCHE I ABORIGENI CHE HANNO VOGLIA DI VISITARE I MUSEI VENEZIANI AD ENTRARE NUDI...E IL LORO COSTUME....

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