Saturday, December 19, 2009

Parole dette al vento - Niente narrativa dal 1971!

Un paio di settimane fa su Internazionale (n.824 – 4/10 dicembre 2009) è uscito un articolo di David Randall, un autorevole giornalista britannico, intitolato “Ho smesso di leggere i romanzi”.

Randall sostiene di non leggere un’opera di narrativa dal 1971 e di leggere solo ed esclusivamente saggistica. La cosa sconcertante non è tanto che David Randall preferisca la saggistica alla narrativa, ma che accantoni la narrativa con la motivazione che se i personaggi sono plausibili, non vale la pena leggere un’opera uscita dalla fantasia di uno scrittore.

Visto l'argomento del mio blog, non potevo che non essere d'accordo. Non leggere narrativa è un po’ come dire “non mi piace la fotografia d’autore perché conosco già com’è fatta la realtà”. La letteratura è una forma d’arte come la pittura o la scultura, come il cinema o, appunto, la fotografia. Secondo me i romanzi ci offrono punti di vista alternativi ed originali, a cui altrimenti non avremmo mai accesso. Un’opera di narrativa può scandagliare la mente umana in modi che i saggi scientifici non faranno mai, perché indaga le emozioni da un punto di vista personale, soggettivo, e non sempre affidabile (vedi per esempio “Il Giro di Vite” di Henry James). La narrativa fa riflettere sull’esistenza umana, sulla complessità e la vastità dei sentimenti e delle esperienze umane, ci fa conoscere parti del mondo e categorie di persone che altrimenti ci sarebbero inaccessibili.

Se per esempio leggiamo un saggio di storia sulla Londra vittoriana, avremo davanti ai nostri occhi una serie di dati e la consapevolezza, per esempio, dell’estrema povertà di un certo strato sociale di Londra, la presenza endemica di orfani e del lavoro minorile. Ma la storia, oltre a fornirci dati sulle masse, ci racconta quasi solamente dei grandi personaggi: la regina Vittoria o al massimo il suo consigliere prediletto. Per entrare nella vita delle persone comuni, per esempio di un ragazzino dell’epoca vittorian, e capirne le sofferenze e le emozioni non possiamo fare altro che leggere Dickens. Ho studiato a fondo la guerra di secessione americana e le sue cause, legate allo schiavismo e all’abolizionismo, ma posso dire di aver “capito” che cosa volesse dire essere uno schiavo nel profondo sud americano – se si può affermare di poter capire una cosa talmente orrenda - solo leggendo “Amatissima” di Toni Morrison! Ho pianto lacrime amare leggendo quel libro, cosa che non mi è mai capitata leggendo un libro di storia sull’argomento. E un'ultima cosa vorrei aggiungere, che tra l'altro calza a pennello perché ho appena citato Toni Morrison, che è una scrittrice dalla prosa a dir poco "poetica". La letteratura è spesso poesia! Il modo in cui vengono usate le metafore, le sinestesie, le allitterazioni... e poi l'ironia, il sarcasmo, la satira. C'è tutto e ancora più di tutto nella letteratura: c'è la sociologia, la psicologia, la storia e la politica.

PS: Mi sono ricordata che circa un anno fa avevo dato vita ad una serie di post intitolati
"Parole dette al vento", scritture volanti rigorosamente in italiano dove intrecciavo autori che amo e parole o poesie nella speranza che qualcuno le "cogliesse" come le avevo colte io. Ne ho scritti solo due (e uno su Toni Morrison!) e poi me ne ero dimenticata, ironia della sorte. Ora ho rimesso il tag, ma credo che ci fossero altri post che potrebbero essere taggati con quel nome...

PS2:
il link ad un'altra opinione sull'articolo di David Randall, da parte di un blogger di nome Patassa.

7 comments:

  1. Penso che non leggere narrativa per me sarebbe una specie di morte civile.
    D'accordissimo su tutto quello che hai scritto, in particolar modo sul fatto che la narrativa sia, né più né meno, arte.
    Poi per me c'è anche la componente di evasione, di viaggio: come fare a visitare certi posti, a togliermi dal grigio della vita quotidiana, senza un romanzo?

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  2. Sì, è vero. Anche per me è evasione. Anche se per la maggior parte della gente, evasione è un romanzo che non fa pensare troppo, un giallo, un horror o un romanzo d'amore. Invece per me è esattamente l'opposto. Non riesco a godermi quei libri e prediligo quelli che fanno riflettere e capire cose sul mondo.

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  4. Tantissimi auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo!!!

    Blessing Sunday Osuchukwu

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  5. buon inizio ultima settimana e buon fine anno ^____________^

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