Sunday, May 1, 2011

"Trumpet" di Jackie Kay + "Scintille" di Gad Lerner

Vi aggiorno su un paio di cose. Sono uscite un paio di mie recensioni sulla rivista Paper Street: lo scorso mese quella di "Trumpet" di Jackie Kay, la poetessa di cui ho parlato anche qui. E' un libro che è stato tradotto in Italia, una volta tanto, e io ve lo consiglio caldamente, anche se per ottenerlo dovrete quasi certamente ordinarlo in libreria.

"Pilgrims" di Bruno Schulz
Questo mese ho scritto invece la recensione di "Scintille. Una storia di anime vagabonde" di Gad Lerner. Su quest'ultimo vorrei spendere due parole su qualcosa che non ci stava nella recensione per gli amici di Paper Street. Lerner si sofferma sulla pittura di Bruno Schulz, che potrebbe avere incrociato suo nonno nelle cittadine della Galizia yiddish dove entrambi  vivevano. Questo scrittore e pittore, che io prima non conoscevo se non di fama, dipingeva/schizzava queste cose sinceramente angoscianti ed inquietanti. I suoi soggetti erano molto spesso vecchiacci malefici con teste sproporz
"Midsummer Night's Dream" di Marc Chagall
ionate e calvizie incipiente, al cospetto di donne dalle gambe snelle in pose lascive. Lerner spiega la cosa con il complesso di inferiorità del povero Schulz, non certo bello e del tutto simile a questi uomini che non potevano far altro che fissare le proverbiali bellezze ucraine (che incantano anche Lerner nel libro, eh!?), e naturalmente con la nota 'sgradevolezza ebraica'. Mi soffermo a pensare a questa sgradevolezza, ohibò! Poi giro la testa e vedo una stampa di Marc Chagall che mi hanno regalato, sensibilità completamente diversa ma uguali natali, se non fosse che... Ma come? Tu quoque, Marc, fili mi! Ma poi no, per fortuna mi sono ricordata che il titolo del quadro è "Midsummer Night's Dream"!!! Chagall è ancora il pittore degli abbracci romantici...

Mi riallaccio all'ambientazione mediorientale del libro di Gad Lerner, per dirvi che ho conosciuto un amico blogger, che scrive sulla Turchia dall'affascinante città di Istambul. Io della Turchia, se non ricordo male avevo parlato solo in un post, molto molto tempo fa riguardo un romanzo di Orhan Pamuk.

1 comment:

  1. Complimenti per la critica brillante e puntuale.
    Il libro è intenso di avvenimenti e di emozioni che si respirano anche leggendo la tua ottima recensione. Un saluto.

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