Anno di prima pubblicazione: 1920, 1924, 1930
Genere: teatro, teatro nel teatro
Paese: Italia
Genere: teatro, teatro nel teatro
Paese: Italia
In English: these three plays have been translated as Six Characters in Search of an Author, Each In His Own Way and Tonight We Improvise. I think you can find them in several collections of plays by Pirandello.
Trame: Tre pièces di Pirandello sul metateatro, cioè il teatro che viene rappresentato a teatro. La prima, Sei Personaggi in Cerca d’Autore, è la più famosa: sei personaggi, appunto, creati dalla mente di un autore anonimo ma mai portati in scena, giungono – fisicamente - in un teatro dove si sta provando una commedia e finiscono per imporsi sugli attori veri e propri. Si tratta di un padre, una madre, una figliastra, il figlio, un giovinetto e una bambina, che hanno una storia da raccontare ma non si riconoscono negli attori che possono interpretarla sul palcoscenico. Poco a poco i personaggi iniziano a raccontare, lasciando interdetti gli attori della compagnia teatrale che stavano provando proprio una commedia dello stesso Pirandello. Nella seconda commedia, Ciascuno a Suo Modo, viene rappresentata un’opera ispirata ad un fatto reale, ma i protagonisti coinvolti sono proprio lì a teatro e finiranno per combinare un finimondo. Tra un atto e l’altro, intanto, ci saranno attori nascosti tra il pubblico che commenteranno la riuscita della commedia. Nella terza opera, intitolata Questa sera si Recita a Soggetto, la commedia da improvvisare ha come protagonisti una mamma e quattro figlie, che si vedono con altrettanti giovani, ma la gelosia degli attori finirà per avere il sopravvento e deturpare quella che dovrebbe essere una commedia basata su un canovaccio.
Alcuni pensieri: Leggo raramente teatro, non perché non mi piaccia ma perché preferisco vederlo dal vivo. Questa è una delle rare occasioni in cui mi è capitato un libro di teatro in mano, dopo che è rimasto per lunghi anni a prendere la polvere tra gli scaffali, ed ho deciso di leggere tutte le commedie contenutevi (in questo caso solo tre). Non posso dire che sia facile leggere queste opere di Pirandello e forse neanche vederle a teatro lo è, a differenza di altri suoi capolavori, in particolare quelli del teatro "umoristico" (vedi paragrafo "Sull'Autore"). Però è un teatro cervellotico, fatto per chi di teatro ne ha macinato già parecchio e sa riflettere per questo su che cosa vuol dire mettere in scena un’opera teatrale.
In Sei Personaggi in Cerca d’Autore si gioca sul concetto di Commedia dell’Arte, cioè sull’improvvisazione. I personaggi senza autore che irrompono sulla scena portano una storia, che viene rappresentata dagli attori improvvisando come se si stesse leggendo un canovaccio. C’è quindi una scissione tra personaggi ed attori. Il palcoscenico, che di solito simula un ambiente del mondo reale, in questo caso è solo un palcoscenico, dove si sta provando una commedia di Pirandello, nonostante lo stesso capocomico preferisca in linea di massima le commedie francesi, anche perché Pirandello “chi l’intende è bravo”. I personaggi non si riconoscono nell’interpretazione degli attori teatrali, sottolineando come ogni rappresentazione si distacchi dall’idea che ne aveva avuto l’autore oppure come la realtà, se rappresentata in un teatro, risulti per forza di cose falsata, anche a causa delle regole teatrali, che sono diverse da quelle del mondo reale. La storia narrata dai personaggi in cerca d’autore è in realtà poca cosa rispetto a questa riflessione metateatrale.
La seconda commedia, Ciascuno a Suo Modo, inserisce elementi che interagiscono direttamente con il pubblico: per prima cosa una falsa pagina di giornale, che avvisa che la commedia che sta per essere inscenata è tratta da una vicenda reale, e in seguito degli attori che parlano tra il pubblico, fingendo di chiedersi fino a che punto l’autore si sarà spinto nella rappresentazione di un fatto realmente accaduto. C’è il solito rapporto complicato e conflittuale tra verità e finzione, tra realtà, vita vera e recitazione. Gli attori sono anche persone, gli autori pure, ma possono anche essere personaggi. Dopo il primo atto Pirandello fa dell’autocritica, perché nel primo intermezzo corale, gli attori nascosti fra il pubblico definiscono le opere pirandelliane “oscure”, “cerebrali”, “incomprensibili”. All’autore piace giocare con i commenti negativi che gli arrivano, anticipando già quello che dirà il pubblico (o la critica) alla prima di Ciascuno a Suo Modo. Il tema principale è l’inconsistenza e la mutevolezza delle opinioni: gran parte della commedia va avanti raccontando delle cose che sono avvenute in passato, cioè raccontando come sono andati i fatti o rettificando opinioni espresse precedentemente. C’è il tema dello specchio: i protagonisti reali della vicenda si riconoscono nei personaggi e negli attori della commedia e si ribellano, arrabbiandosi per come l’autore ha riportato la cosa, ma poi ripetendo la stessa scena. Di nuovo si gioca sul rapporto tra finzione e realtà, recitazione e vita vera. Anche in questa commedia, più che la trama, che è una cosa da niente, sono importanti gli elementi metateatrali.
L’ultimo opera del libro, Questa sera si recita a soggetto, è molto vivace, con donne e uomini che cantano e scherzano. C’è una doppia recitazione: alcuni attori che recitano nella commedia inscenata (siamo di nuovo su un palcoscenico), come la caratterista e il vecchio attore, vengono travolti dalle loro gelosie personali proprio mentre stanno recitando, quindi gli attori prendono il sopravvento sui personaggi, che è il contrario di quello che succede in Sei Personaggi in Cerca d’Autore.
Pirandello ammette scherzosamente che il pubblico non si aspetta di rilassarsi e divertirsi quando va a vedere una sua commedia e infatti non lo può fare. E’ più lo sforzo messo per capire gli intrighi tecnici dell’opera (gli intervalli che non sono veri intervalli, per esempio), che il divertimento nel guardare la commedia in sé. Mi chiedo come risultino queste commedie in teatro e se si usi ancora rappresentarle: non tutti sono disposti ad assistere ad un teatro così complicato e cervellotico.
Sull’autore: Luigi Pirandello fu uno dei più importanti scrittori italiani del novecento. Nato ad Agrigento nel 1867 da un’agiata famiglia borghese, compì i suoi studi universitari prima a Palermo e poi a Roma, terminandoli poi a Bonn, in Germania con una tesi sul dialetto di Girgenti, la sua terra natale. Anche a causa della malattia mentale della moglie Antonietta si interessò alle teorie psicanalitiche di Sigmund Freud. Trasferitosi a Roma, conobbe l’ambiente letterario della capitale e pubblicò il suo primo romanzo, Il Fu Mattia Pascal, nel 1904, anche se il successo arrivò solo intorno al 1922 con il teatro. La sua adesione al fascismo è sempre stata il cruccio degli storici e dei letterati: ancora oggi ci si interroga sulle sue motivazioni. La sua produzione teatrale si può dividere in quattro fasi: la prima, chiamata “del teatro siciliano”, cioè delle commedie giovanili scritte interamente in lingua siciliana (Liolà per esempio, o Pensaci Giacomino), poi una seconda denominata “del teatro umoristico” dove si iniziano a percepire numerosi paradossi e il concetto di relatività (Il Berretto a Sonagli o Il Giuoco delle Parti ne sono un esempio), una terza fase del “teatro nel teatro” che comprende anche queste tre opere dove il mondo si trasforma in palcoscenico, ed infine un’ultima fase chiamata “dei miti”, che comprende anche la sua opera incompiuta, I Giganti della Montagna. Pirandello infatti morì nel 1936 senza finire di scriverla. Oltre che un proficuo attore di teatro, è stato anche un ottimo scrittore di novelle, tutte raccolte in Novelle Per un Anno (1922), progetto ambizioso mai portato a termine (anziché 365, l’autore riuscì a scriverne solo 341, più 15 pubblicate postume). L’influenza di Pirandello nella letteratura italiana che lo segue è immensa. Ha anche vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1934.
Penso che vederle a teatro sia tutta un'altra cosa. Io adoro Pirandello per svariati motivi, lo ritengo del tutto attuale (sia il teatro sia la narrativa).
ReplyDeleteDevo ammettere che "macino" parecchio teatro (ogni anno faccio uno di quegli abbonamenti da 12-16 spettacoli) e che molto poi dipende dal regista, dal taglio che vuol dare.
Fra le tre commedie, penso che i "Sei personaggi" si stacchi notevolmente dalle altre due e infatti questa è sicuramente ancora molto rappresentata nei teatri italiani (e non solo!).
Ho visto 3 volte a teatro i Sei personaggi e non mi è sembrata mai troppo cervellotica, o meglio, era cervellotica ma una volta il regista aveva dato un tono comico, un'altra era stata ambientata in un circo, un'altra volta invece era più tradizionale, e ogni volta era stata molto godibile.
Sicuramente richiede anche un certo impegno da parte dello spettatore, bisogna sempre tenere il cervello in azione, ma non è tutto così astratto come a leggerlo.
Fra l'altro, ho visto molto Pirandello anche in Inghilterra (soprattutto Sei personaggi e Così è se vi pare, ma anche Questa sera si recita a soggetto) e proprio là lessi che, dopo Shakespeare, è l'autore più rappresentato in tutto il mondo.
Fra l'altro, è attraverso Pirandello che ho conosciuto la letteratura indiana (legame del tutto inverosimile, lo so, ma d'altra parte proprio Pirandello diceva che, a differenza dell'arte, le assurdità della vita non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere): "Sei personaggi" è amatissimo e studiatissimo anche laggiù!
Grazie per avermi chiarito questo dubbio. Sono felice di sapere che i Sei Personaggi a teatro sono ancora rappresentati e che se il regista è bravo non è troppo cervellotico. Ne ho scaricata una versione, ma devo ancora vederlo.
ReplyDeleteAnche a me piace molto il teatro, però purtroppo lo frequento poco, un po' perchè vivo in campagna lontano da un buon teatro e un po' perché mi manca un compagno di spettacoli (andare da sola a teatro, al contrario del cinema, mi mette tristezza). Di conseguenza di Pirandello ho visto gran poco e sicuramente niente della fase "teatro nel teatro". Dalle mie parti a teatro c'è tanto (troppo) Goldoni e dosi massicce di Shakespeare (che non fa mai male).
Pirandello piace molto anche a me, ma ho letto soprattutto le novelle e "Il Fu Mattia Pascal", che infatti dovrei aver inserito tra i miei libri preferiti anche qui nel blog. I temi dello specchio, del doppio, della relatività, dell'uno, nessuno e centomila sono ancora molto attuali, hai ragione!
Cambiando completamente argomento, ma gli indiani (parlo dei contemporanei) scrivono teatro? Non ne so assolutamente niente!
I can see this year you are prompt and have already read four books. Had it not been the backlog of unreviewed books, you would have reviewed all the books for this year.
ReplyDeletebrava, leggere il buon vecchio Luigi e' sempre un'esperienza unica. Ti consiglio le opere della maturita'. sono un chicca. poco conosciute ma davvero belle.
ReplyDeletesai,ultimamente si fanno varie rappresentazioni modernizzate di pirandello. alcune sono davvero geniali. se ti capita vai. nella stagione di prosa di quest'anno, senon ricordo male,c'e' pirandello sia a venezia che a belluno....
magari ci incontriamo...perche' io di solito vado.:)
Non conosco praticamente niente di teatro indiano contemporaneo.
ReplyDeleteSo che il mio amico che studia Pirandello lamenta sempre che in Kerala il teatro è ancora molto quello tradizionale (e bellissimo!) tipo kathakali (o altre forme), dove non esiste una sceneggiatura scritta come la intendiamo noi e dove spesso conta più la danza, la musica e la performance che non il testo.
A Bombay ho visto che invece c'era una certa vita teatrale, anche di opere in inglese, ma non sono mai riuscita ad andare.
Conosco poi i drammi di Tagore (tipo Dak Ghar), ma non è molto contemporaneo!
L'unica cosa pseudo-indiana che ho visto, l'ho vista qui a Bologna (poche settimane fa, quindi dovrebbe essere ancora in giro): è la versione teatrale di Passaggio in India, che è stata fatta da Santha Rama Rau, una scrittice indiana emigrata negli Stati Uniti (quindi in realtà è un teatro di tipo occidentale):
http://www.arenadelsole.it/archivio/09-10/note_regia.aspx
@Sonia: Purtroppo per adesso gli eventi serali a Venezia mi sono preclusi perché non ho treni per tornare, però ho visto che il teatro Goldoni fa spettacoli anche alle 16.00. Prossimamente fanno anche Pirandello: "Vestire gli ignudi". Magari riesco ad andarci!
ReplyDelete@Silvia: ne sai sicuramente molto più di me! Non ho mai visto niente di indiano,nè tradizionale nè contemporaneo.
Interessante lo spettacolo di Santha Rama Rao. Purtroppo spulciando non mi sembra di vederlo dalle mie parti.
Friend, I am writing a master's level thesis about Salman Rushdie's Midnight's Children: Allegory in Salman Rushdie's Midnight's Children. Can you suggest me some important theoretical and textual analytical outline?
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